Le esperienze di cooperazione di comunità, dalle prime degli anni 80 a quelle più recenti, si sono affermate come fenomeno sociale di generatività nelle aree più interne del Paese, quali quelle montane, diffondendosi successivamente ai contesti urbani, proponendosi come una soluzione per la crescita economica, il miglioramento delle condizioni sociali e l’attivazione istituzionale.
Sarebbe, tuttavia, riduttivo considerare le cooperative di comunità come strumenti per i soli territori impoveriti, spopolati e rarefatti. Infatti, l’obiettivo di questo tipo di realtà è favorire lo sviluppo e il rafforzamento delle comunità locali, sviluppando attività economiche finalizzate alla produzione di beni e servizi dalla e per la comunità, valorizzando beni comuni, tradizioni culturali, risorse territoriali in un processo di rafforzamento della coesione sociale e di empowerment dei suoi membri, che interessa ogni territorio che si dice Comune.
Le cooperative di comunità rappresentano un complesso di specificità locali, poiché ciascuna di esse può assumere forme diverse e contribuire, in modo diverso, allo sviluppo locale non solo in base alla tipologia di bisogni e interessi da soddisfare, ma in relazione alla loro capacità di:
- utilizzare i diversi fattori locali (e dal modo in cui questi si compenetrano tra loro);
- utilizzare le risorse a disposizione (o attrarne di nuove) per la realizzazione del progetto imprenditoriale;
- coinvolgere la comunità (grado e modalità);
- organizzare il lavoro delle persone e promuovere lo sviluppo del capitale umano (crescita educativa, culturale e professionale);
- trasmettere la conoscenza, incoraggiare la fiducia e favorire processi di cooperazione tra differenti attori locali, attraverso un continuo adattamento ai cambiamenti economici e sociali del sistema locale;
- interagire dinamicamente con il “resto del mondo” (favorendo un continuo e interattivo processo di interazione tra fattori endogeni e fattori esogeni).
Con l’adozione della legge del 3 marzo del 2021 n°1, anche la Regione Lazio si è dotata di una specifica legge che definisce i criteri e i requisiti per il riconoscimento delle cooperative di comunità, istituendone l’albo regionale e prevedendo forme di sostegno a favore delle stesse.