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Cooperative, mancanza di figure professionali e transizione scuola-lavoro: i report di Confcooperative Roma con Job4good e Isnet

Cooperative, figure professionali e transizione scuola-lavoro. Su questi due temi, nell’ambito del progetto «Coop in class: il modello cooperativo per la transizione scuola-lavoro» (CUP B38C23001680007), con il contributo della Camera di Commercio di Roma, Confcooperative Roma ha prodotto due report in collaborazione con Job4good e Isnet.

martedì 22 ottobre 2024

Educatori, operatori socio-sanitari e assistenti sociali. Secondo i report di Confcooperative Roma realizzati in collaborazione con Job4good e Isnet, sono queste le figure che oggi mancano alle imprese sociali della Capitale. Figure fondamentali senza le quali le cooperative rischiano di chiudere e i servizi assistenziali non possono essere garantiti.

 

Sono il 92,3% delle imprese sociali, secondo i report, a non trovare le figure specifiche di cui hanno bisogno, che abbiano specifiche competenze tecnico-operative richieste dal proprio settore.

 

«Non ci possiamo permettere di perdere opportunità di lavoro in un contesto macroeconomico precario come quello che stiamo vivendo – afferma Marco Marcocci, presidente Confcooperative Roma –. Occorre migliorare la rete tra istituzioni, associazioni datoriali e sindacati per dare risposte più efficaci a questo problema. La cooperazione ha storie meravigliose da raccontare: penso alle filiere agricole, alla rigenerazione urbana, alla valorizzazione turistica, ai servizi di prossimità, al welfare. Ogni cooperativa è ambasciatrice di sviluppo sostenibile».

 

Dal punto di vista dell’impresa i dati confermano l’esistenza di una relazione virtuosa ed efficace orientamento - attivazione tirocini – selezione risorse con competenze adeguate - si legge nel report Isnet. Resta comunque molto alto il bisogno di risorse umane dedicate. «Secondo i nostri dati l’86,1% delle cooperative romane non riesce a reperire figure professionali nel proprio ambito – afferma Laura Bongiovanni, presidente associazione Isnet –. I numeri dicono che le collaborazioni con scuole e università funzionano, ma ci sono ampi margini di miglioramento considerato che i progetti sono ancora pochi. Suggerisco di incrementare i percorsi formativi e di sviluppo delle competenze, oltre a interpellare direttamente i giovani e utilizzare il logo linguaggio nelle proposte».

 

Per affrontare le sfide emerse dall’indagine e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo del settore cooperativo - si legge nel report Job4Good - è fondamentale adottare un approccio strategico e innovativo. «Nel prossimo futuro, due competenze trasversali emergeranno come le più richieste: il pensiero critico e la capacità di gestire i processi di digitalizzazione – afferma Diego Maria Ierna di Job4Good – per attrarre e coltivare questi talenti sarà fondamentale investire in maniera strategica sulle risorse umane, non solo offrendo stipendi competitivi, ma creando un ambiente di lavoro che favorisca un equilibrio sostenibile tra vita privata e professionale, accompagnato da percorsi di carriera chiari e strutturati».

 

IN ALLEGATO I REPORT COMPLETI