«Poiché per noi le persone e la loro salute vengono prima di tutto, mentre ribadiamo la necessità di assicurare al sistema produttivo -limitatamente alle attività ritenute strategiche e legate a servizi essenziali per l'interesse generale del Paese e delle comunità locali- l'opportunità di poter continuare la propria attività nel rigoroso rispetto delle previste condizioni di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori, Le chiediamo di valutare una misura di rigorosa chiusura di tutte le altre attività, non solo in tutte quelle aree dove siano stati individuati dei focolai di contagio, almeno per un periodo limitato». È la proposta avanzata in una lettera, dall'Alleanza delle Cooperative al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. a fronte della preoccupazione per l'evolversi dell'emergenza da COvid-19 e in particolare per la progressione dei contagi,
«Pensiamo che una misura di questo genere -si sottolinea nella lettera- potrebbe rappresentare, oltre per il bene prioritario di tutela della salute della popolazione, anche un aiuto complessivo alla nostra economia, perché in grado di anticipare la ripresa anche rispetto ad altri Paesi».
Nella lettera viene inoltre ricordato come «le imprese cooperative, che costituiscono una parte significativa del sistema produttivo, sono impegnate, nonostante le gravi difficoltà tra le quali spicca la difficoltà di reperimento dei dispositivi di protezione individuale, a portare avanti le loro attività, in particolare quelle essenziali ad assicurare, per quanto possibile, un regolare ed ordinato svolgimento della vita quotidiana dei cittadini: dalla continuità delle produzioni della filiera agroalimentare, alle attività di trasporto e logistica per garantire un costante rifornimento di beni ai punti vendita della distribuzione commerciale (che è impegnata anche ad offrire servizi di consegna a domicilio, in molte regioni gratuitamente per gli over 65), alle attività di pulizia e sanificazione degli ospedali e dei presidi sanitari, all'assistenza alle persone più fragili».