Diffuso oggi il Focus Censis Confcooperative “Covid, da acrobati della povertà a nuovi poveri. La nuova frattura sociale”. In sintesi ecco cosa emerge:
· Sono 2,1 milioni le famiglie con persone che sono lavoratori irregolari
· La metà di queste famiglie 1.059.000 vivono esclusivamente di lavoro irregolare
· Per il mancato rimbalzo economico rischiamo di perdere 828.000 posti di lavoro
· Piu di 1 italiano su 2 (il 55% degli italiani) teme rabbia e odio sociale
· 3,3 milioni di lavoratori irregolari
· 2,8 milioni sono i working poor
«Il paese vede la sua competitività ferma al palo dal 1995. Abbiamo un’occupazione più bassa della media europea. Un deficit che è cresciuto di 20 punti e un Pil che chiuderà con un rosso a due cifre sfondando il tetto del 10%. Abbiamo una geografia sociale ed economica del Paese molto sbilanciata – diceMaurizio Gardini, presidente di Confcooperative – con poco meno di 23 milioni di lavoratori, oltre 16 milioni di pensionati, 10 milioni di studenti (con una formazione che non è sempre d’eccellenza) e oltre 10 milioni di poveri. Il problema non è il deficit, ma la capacità o meno di poterlo pagare. In merito al Recovery Fund – aggiunge Maurizio Gardini – subito risorse per politiche strutturali che tendano sia alla salvaguardia dell’attuale occupazione, ma soprattutto alla creazione di nuovo lavoro. Solo rilanciando innovazione, competitività e occupazione potremo far fronte ai debiti che abbiamo contratto, ridurre le diseguaglianze e costruire un modello di Paese più equo, più sostenibile».