Roma - Nel corso della mattinata di ieri, 13 luglio, si è tenuto a Palazzo Valentini l’incontro dal titolo "La Scuola Inclusiva", organizzato dalle tre centrali cooperative del Lazio (AGCI imprese sociali, Legacoop sociali e Confcooperative Federsolidarietà). L'incontro è stato occasione per fare il punto con stakeholder istituzionali e non per confrontarsi sui risultati ottenuti in questi primi anni di sperimentazione del modello OEPAC di Roma Capitale.
Sicuramente un traguardo e un passo importante ottenuto grazie a un lavoro di concertazione ma anche "Occasione per ragionare su quali saranno i prossimi passi da fare per andare oltre gli obiettivi raggiunti e migliorare ulteriormente la qualità” come ha dichiarato la Consigliera delegata alle Politiche sociali della Città Metropolitana di Roma Capitale Tiziana Biolghini.
Sull'importanza del valore e del lavoro di concertazione si è espressa anche la Ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli che ha parlato del progetto di vita come presa in carico della singola persona e dell'importanza di accompagnare sempre l'aspetto sanitario a quello sociale. "E' questo il tempo del cambiamento" ha aggiunto la Ministra, "guardiamo a quanto fatto dalle cooperative che hanno creato posti di lavoro a tempo indeterminato per le persone con disabilità".
Proprio le cooperative, rappresentate all'evento dai responsabili di settore Marco Olivieri (AGCI Lazio Imprese Sociali), Anna Vettigli (Legacoop sociali Lazio) e Luciano Pantarotto (Confcooperative Federsolidarietà Lazio) hanno giocato un ruolo di congiunzione utile a favorire il percorso di vita e di inclusione scolastica. Le cooperative, difatti, non sono meri esecutori o gestori di servizi ma, come sottolineato anche da Giampaolo Gaudino, responsabile tavolo di lavoro di Confcooperative Federsolidarietà nazionale, un attore dinamico e di fondamentale importanza per assicurare assistenza e interventi di qualità .
"Abbiamo scelto di rivoluzionare il servizio un anno e mezzo fa. Il meccanismo dell’accreditamento ci ha consentito un maggiore protagonismo delle famiglie che sono state in grado di scegliere da chi ricevere il servizio e hanno usufruito di una modalità organizzativa che ha portato nelle scuole un meccanismo di programmazione e co progettazione che ha reso sempre più sinergica l’azione tra tutti gli attori. Il risultato è stato un modello che si è dimostrato più efficace e che ha portato a un netto miglioramento” ha dichiarato Claudia Pratelli, assessore alla Scuola di Roma Capitale.
Sulla portata innovativa del modello è intervenuta anche il Presidente XI Commissione Scuola di Roma Capitale Carla Fermariello. "Rappresentiamo un modello virtuoso di scuola: l’assistente alla comunicazione, figura di riferimento unica, è un modello da portare in tutte le scuole d’Italia” ha aggiunto Mariella Tarquini, Presidente della Consulta permanente sui problemi della Disabilità e dell’Handicap Municipio VIII di Roma Capitale.
Dal confronto con le istituzioni si è poi passati alle esperienze degli attori del territorio, con un confronto di buone prassi di altre regioni, in particolare della Regione Lombardia e Regione Emilia Romagna con gli interventi di Valeria Marziali, Direttore generale Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione Lombardia e della Presidente della cooperativa Il Bettolino Francesca Benelli.
In chiusura, è intervenuto anche Massimiliano Maselli, Assessore ai Servizi sociali, Disabilità, Terzo settore, Servizi alla persona della Regione Lazio che ha concluso dicendo che una classe inclusiva è una classe rispettosa che non lascia escluso, marginalizzato o indietro nessuno.