La piattaforma di teleassistenza di Confcooperative Roma è ormai pronta . Proxima, questo il nome della piattaforma realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Roma nell’ambito di un progetto finanziato, rimanda alla prossimità, alla vicinanza, al prendersi cura e carico delle persone azzerando le distanze. Per farcela raccontare, prima di entrare nella user experience delle cooperative che l’hanno testata, ci affidiamo alle parole di Sergio Pillon, Vicepresidente di AiSDeT (Associazione italiana della Sanità Digitale e Telemedicina).
Come nasce Proxima?
"Come sempre nel digitale prima si prova, si impara e ci si adatta. L’idea nasce dalla mia esperienza di medico digitale ma soprattutto di padre e fratello, quindi un’esperienza personale. Il problema vero di prendersi cura e carico di persone fragili o anziane: quando arriva un operatore diverso da quello solito, che magari non conosce la situazione, ci si accorge che le persone fragili non hanno un “libretto di istruzioni”. Con loro si comunica con la conoscenza e l’empatia. Quindi ci siamo chiesti: come migliorare questo percorso? E abbiamo immaginato degli strumenti molto semplici, dei questionari ovviamente basati su standard internazionali, grazie ai quali, in presenza dell’operatore oppure a distanza, mettere a punto la condizione della persona e seguirla nel tempo".
Un questionario per valutare come sta una persona, giusto?
"Il primo questionario che abbiamo scelto è stato uno SF12, ovvero un form di 12 domande che ci restituiscono un flash della condizione fisica e mentale della persona: se sta peggio o meglio, come si sente e via dicendo. ci sono poi questionari standard, ad esempio per gli over 75, tarati sul grado di fragilità. Oppure altri sull’accuratezza delle risposte date rispetto alle esigenze del paziente oppure sull’adeguatezza dell’assistenza. Questa piattaforma le cooperative potevano già prima utilizzarla con i questionari".
Qui non vi siete fermati, giusto?
"Abbiamo deciso di creare un ambiente virtuale dove la cooperativa possa portare avanti questa e altre cose: e così nasce Proxima. Immaginiamo delle stanze virtuali dove le cooperative possono svolgere le proprie attività; basta un clic e si entra nella stanza, oppure si viene messi in attesa o, ancora, si può vedere quante persone abbiamo in attesa davanti a noi. Una stanza con degli orari per appuntamento, dove posso vedere all’interno l’operatore con cui devo parlare. Stanze dove si può entrare in più di una persona, come un papà o un figlio, come nel classico studio medico. Durante l’incontro ci si può anche collegare con la piattaforma dei questionari per la valutazione. tutto questo senza uscire di casa. È come se avessimo portato un palazzo pieno di stanze, una o più di una per cooperativa, messe a disposizione degli utilizzi che le cooperative ritengono più opportune. E i piani, se ci si pensa, potrebbero essere mille o più lavorando sullo spazio. È uno strumento per prendersi cura, per prendere in carico le persone azzerando le distanze".